Manutenzione impianti di condizionamento: ogni quanto va eseguita

 

 

Eseguire con regolarità gli opportuni interventi di pulizia e manutenzione degli impianti di condizionamento, non solo è un obbligo per legge, ma è una scelta all’insegna della sostenibilità ambientale e della sicurezza delle persone.

Qual è la cadenza corretta per effettuare gli interventi di manutenzione? Ecco cosa dice la normativa vigente.

Quali sono gli obblighi del datore di lavoro in materia di manutenzione degli impianti di condizionamento

Se già nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 in materia di sicurezza sul lavoro, si precisa che rientra negli obblighi del datore di lavoro sottoporre gli impianti a regolari controlli e manutenzione, successivamente sono state elaborate alcune norme specifiche che riguardano l’installazione e la manutenzione degli impianti termici e di condizionamento.

In particolare, all’art. 37 del Decreto Del Presidente Della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 si stabilisce che i controlli e gli interventi di manutenzione vanno eseguiti “conformemente alle prescrizioni e con la periodicità contenute nelle istruzioni tecniche per l'uso  e  la  manutenzione rese disponibili dall'impresa installatrice dell'impianto  ai  sensi  della  normativa vigente”.

Qualora le indicazioni non fossero state incluse, le imprese di manutenzione dovranno attenersi alle istruzioni fornite dalle aziende fabbricanti.

In buona sostanza, non c’è una regola generale sulla periodicità degli interventi di manutenzione degli impianti di condizionamento, ma dipende dal tipo di impianto e dalle sue componenti.

Tuttavia, la legge prevede anche che, per gli impianti di condizionamento con una potenza uguale o maggiore di 12 KW, è necessaria la compilazione del rapporto di controllo di efficienza energetica ogni 2 o ogni 4 anni a seconda del tipo di impianto (vedi tabella dell’allegato A del D.P.R. 74/2013) in occasione dei controlli e delle operazioni di manutenzione.

Chi può effettuare le regolari operazioni di manutenzione degli impianti di condizionamento

Secondo la normativa vigente, per poter effettuare il controllo e la manutenzione degli impianti di condizionamento, le imprese e i professionisti devono essere muniti di patente FGAS, in base al DPR 43/2012.

Gli stessi operatori saranno abilitati a svolgere anche i controlli di efficienza energetica e a rilasciare le relative certificazioni.

Un operatore specializzato sarà in grado di effettuare i principali interventi di manutenzione, come: pulizia del motore e dei condotti dell’aria, controllo e sostituzione dei filtri, sanificazione dell’impianto e riparazione in caso di guasti.

Tre buoni motivi per eseguire con regolarità la manutenzione degli impianti di condizionamento

Se la legge prevede l’obbligo di controllo e manutenzione periodica, in quanto si rischiano sanzioni economiche e penali, ci sono altri ottimi motivi per eseguire gli interventi con regolarità:

Risparmio economico: un impianto di condizionamento pulito e controllato funziona in regime di efficienza. Al contrario, un impianto che, pur funzionando, presenta delle criticità, impiega un maggior consumo elettrico con il rischio di usura precoce.

Sostenibilità: un impianto di condizionamento efficiente emette una minore quantità di CO2

Sicurezza e salute: impianti di condizionamento controllati e manutenuti migliorano la qualità dell’aria, a tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti.

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